Con la doppia parata sul rigore calciato da Caturano e sul successivo tap-in, Andrea Dini è uomo-copertina del match con il Potenza, concluso con la vittoria che ha permesso ai rossazzurri di accedere alla fase nazionale dei playoff: “Penso che Caturano abbia calciato bene, tanto merito va al nostro preparatore dei portieri che studia di partita in partita ogni singolo calciatore. Nel momento in cui ti butti c'è una scelta ma c'è anche un grande lavoro dietro, grazie al preparatore dei portieri ho scelto la parte giusta; poi ci sono tantissime variabili e c'è l'istinto, a fine partita c'è l'emozione: l'urlo del ”Massimino" mi ha fatto venire i brividi e penso che queste sono le cose più belle che un giocatore possa provare durante la sua carriera. La parata più difficile di oggi è quella nel primo tempo sul tiro a giro in un momento delicato della partita. Sono lì per quello e cerchiamo di fare sempre il meglio possibile. Segnali? Da parte della squadra, direi: secondo me abbiamo fatto una grande partita e non era giusto uscire in quella maniera, penso che la squadra abbia preso più consapevolezza, che è fondamentale in questo momento per arrivare fino in fondo. Da quando sono arrivato ho notato un crescendo, non tanto a livello tecnico ma di spirito di squadra e compattezza, ed è la cosa più importante. La vittoria aiuta ma più che la vittoria conta la prestazione, che ti dà più sicurezza e più consapevolezza di potertela giocare con chiunque. Stasera potevamo fare tanti gol ma la palla non voleva entrare, capitano queste serate ma da qui dobbiamo partire e continuare a martellare come ripete il mister, perché è il lavoro durante la settimana che poi ti fa fare un certo tipo di prestazioni. Sapevo che, se anche il rigore fosse andato dentro, la squadra avrebbe comunque continuato a produrre e cercare di far gol come ha fatto per tutti i novanta minuti. Sono importanti sia il recupero fisico che quello mentale, queste partite si giocano mentalmente più che fisicamente, conta arrivare più lucidi alla fine e riuscire nei momenti cruciali della partita ad avere la situazione in mano e fare la scelta giusta, poi c'è anche la parte fisica. Le vittorie sono frutto del lavoro della squadra e dello spirito, anche i giocatori che sono fuori spingono e danno il loro contributo".