Dopo la gara disputata oggi al “Curcio” e conclusa con la sconfitta di misura dei rossazzurri, mister Lucarelli ha risposto alle domande dei giornalisti in sala stampa: “Rischio di focalizzare l’attenzione sulla Coppa? Sarebbe un errore gravissimo, non abbiamo alcuna certezza, per quanto riguarda noi non c’è questo rischio, ne sono sicuro. L’analisi di questa gara dal mio punto di vista è molto chiara: in una brutta partita le occasioni migliori le ha avute il Catania, che ha preso gol su respinta; di contro siamo andati vicini alla rete due volte con Costantino, una con Di Carmine e una con Tello; la differenza è nel momento di fiducia del Picerno, al quale dobbiamo fare i complimenti per il suo campionato, e il momento di cantiere del Catania. Più nitide e più importanti le nostre occasioni, noi continuiamo a non concretizzare e dobbiamo prenderci le critiche, mi prendo la responsabilità e le colpe. Momento di difficoltà? Venivamo da tre risultati utili, giocavamo con la seconda forza del campionato e lo dicono i valori del campo rispetto al pensiero che il Catania possa avere qualcosa in più, però al di là della teoria loro hanno 45 punti e noi 30. Non sono preoccupatissimo: cambiando 12 giocatori, e forse non abbiamo finito, se avessimo vinto subito sarebbero state vittorie effimere, in questo momento mastichiamo amaro, prendiamo spunto dall’umiltà del Picerno per arrivare a maggio in una diversa condizione mentale. Da 4 mesi giochiamo ogni tre giorni, sarebbe importante avere settimane tipo a disposizione per lavorare, andiamo avanti con defaticanti e rifiniture. Oggi un calciatore ha raggiunto Picerno in auto e non è venuto con noi perché stava male, Di Carmine ha avuto un problema nel finale ed è da valutare. In questa partita abbiamo avuto problemi a costruire da dietro e lo abbiamo fatto male; il Picerno ci pressava molto forte, avevamo preparato una soluzione con palla per Tello alle spalle dei mediani ma arrivavano sporche. Demotivazione? Escludo il pericolo, noi non abbiamo problemi di obiettivi, abbiamo l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda gli obiettivi. Il pericolo vero è il possibile ritardo del processo di crescita, non certo la demotivazione”.