Alla vigilia della gara con il Latina, mister Tabbiani ha risposto alle domande dei giornalisti in sala stampa: “Gli infortunati? Domani non avremo novità, sono tutti vicini al rientro e li aspettiamo, abbiamo due settimane piene di lavoro in funzione del recupero. Disponiamo in ogni reparto di giocatori che possono interpretare anche altri ruoli ed è un vantaggio. Per noi quella di domani è una gara come le altre, in occasione di ogni partita dobbiamo dimenticare quella precedente, a prescindere dal suo esito. Bisogna migliorare ciò che è sbagliato e mantenere ciò che è buono, stiamo crescendo come collettivo e abbiamo grandi individualità. Abbiamo le qualità per portare a casa la partita, a patto che manteniamo l’atteggiamento avuto in tutte queste prime gare ad eccezione di una. Per affrontare il Latina, squadra competitiva e ben organizzata, dobbiamo sapere interpretare ogni momento del match, loro stanno facendo un percorso importante e meritato con un allenatore che è lì da tempo. Sarà una partita lunga, con i cinque cambi si può sempre incidere e noi dobbiamo rimanere equilibrati dall’inizio alla fine. Cerchiamo sempre di leggere l’avversario e codificare alcuni movimenti, valutando gli spazi che si possono creare, ma la scelta è dei giocatori e i nostri giocatori sono di qualità, anche io cresco allenando loro. I nostri giovani hanno la fortuna di essere vicini a giocatori forti che possono aiutarli: per crescere è sempre meglio giocare con Federer, non con il raccattapalle. Dobbiamo avere l’ambizione di arrivare in alto ma questo non accadrà perché ci chiamiamo Catania o perché qualche giocatore ha già vinto questo campionato, serve lavorare. I numeri della partecipazione dei tifosi sono fonte di responsabilità per tutti noi. Non ho mai allenato una squadra forte, inoltre ho trovato ragazzi disponibili al sacrificio e umili nonostante abbiano grandi qualità. I catanesi sono innamorati della squadra e quindi vivono di picchi, è giusto che sia così e noi dobbiamo accettarlo: a me piace chi vive di pancia, è bello per noi allenatori vivere emozioni e difficoltà al contempo”.